Cassazione civile sez. I, 02/07/2025, n.18011 In caso di fallimento di una società in liquidazione, il giudice deve verificare se il patrimonio sociale è sufficiente a soddisfare integralmente i creditori

In tema di dichiarazione di fallimento, quando la società è in liquidazione, la valutazione del giudice ai fini dell'accertamento dello stato d'insolvenza deve essere diretta unicamente ad accertare se il patrimonio sociale consenta di assicurare l'integrale soddisfacimento dei creditori, mentre la difficoltà di pronta liquidazione dell'attivo può rilevare in quanto sintomatica di un risultato di realizzo inferiore

2025-09-14T15:06:59+00:00Settembre 14th, 2025|Categorie: Cassazione civile|Tag: , , |

Cassazione civile sez. un., 13/07/2025, n.19213 L’opposizione all’atto di accertamento esecutivo avente ad oggetto il pagamento di oneri di costruzione pretesi dall’amministrazione spetta alla giurisdizione del giudice amministrativo

Spetta alla giurisdizione del giudice amministrativo l'opposizione all'atto di accertamento esecutivo ex art. 1, comma 792, l. n. 160 del 2019, avente ad oggetto il pagamento di oneri di costruzione pretesi dall'amministrazione sulla base del d.P.R. n. 380 del 2001, trattandosi di credito che trova fonte in un rapporto obbligatorio rientrante nella giurisdizione esclusiva prevista in materia urbanistica

Sentenza Numero: 23093, del 11/08/2025 – Rinuncia abdicativa del diritto di proprietà – Natura – Atto unilaterale non recettizio – Contenuto – Effetti – Meritevolezza dell’interesse perseguito – Finalità egoistica – Nullità o abuso del diritto – Esclusione – Fondamento.

Le   Sezioni Unite, pronunciandosi in sede di rinvio pregiudiziale ex art. 363-bis c.p.c., hanno affermato i seguenti principi di diritto: - «la rinuncia alla proprietà immobiliare è atto unilaterale e non recettizio, la cui funzione tipica è soltanto quella di dismettere il diritto, in quanto modalità di esercizio e di attuazione della facoltà di disporre

2025-08-31T09:58:27+00:00Agosto 31st, 2025|Categorie: Cassazione civile|Tag: |

Fideiussione redatta su atto pubblico e clausole vessatorie 27 Agosto 2025 Cassazione Civile, Sez. I, 10 luglio 2025, n. 18834- Pres. Di Marzio, Rel. Falabella

La Prima Sezione Civile della Corte di Cassazione, con pronuncia n. 18834 del 10 luglio 2025, in tema di clausole vessatorie di una fideiussione a garanzia di un mutuo concesso ad una società commerciale, si è pronunciata sul sindacato di vessatorietà di clausole di una fideiussione redatta in un atto pubblico. Nel caso di specie veniva contestato che

2025-08-28T09:46:15+00:00Agosto 28th, 2025|Categorie: Cassazione civile|

NEL CONTRATTO DI APPALTO ENTRO QUALE TERMINE VANNO DENUNCIATI I VIZI? ENTRO QUALE TERMINE E’ NECESSARIO ATTIVARE L’AZIONE PER NON INCORRERE IN DECADENZA?

La Seconda Sezione Civile della Corte di Cassazione, con ordinanza n. 18409 del 07 luglio 2025 (Pres. Bertuzzi, Rel. Trapuzzano), in tema di appalto, si è pronunciata sulla decorrenza del termine decadenziale di 60 giorni per la denuncia delle difformità o dei vizi dell’opera appaltata e sulla decorrenza del termine biennale di prescrizione dell’azione di garanzia. Questi i principi di diritto affermati: In tema

2025-08-22T18:08:43+00:00Agosto 22nd, 2025|Categorie: Cassazione civile|

Cassazione civile , sez. III , 08/05/2023 , n. 12183. LA MANCATA RIASSUNZIONE A SEGUITO DI CASSAZIONE CON RINVIO FA SALVE COMUNQUE LE PARTI DEL GIUDIZIO GIA’ COPERTE DAL GIUIDICATO E I PRINCIPI DI DIRITTO ESPRESSI DALLA SUPREMA CORTE.

In tema di esecuzione forzata, ove il titolo esecutivo di formazione giudiziale sia stato oggetto di cassazione parziale, la mancata riassunzione del giudizio di rinvio comporta, ai sensi dell' art. 393 c.p.c. , l'estinzione non solo di quest'ultimo ma dell'intero processo, con conseguente caducazione dello stesso titolo esecutivo giudiziale, ad eccezione di quelle statuizioni di esso già coperte dal giudicato, in

2025-08-21T21:55:21+00:00Agosto 21st, 2025|Categorie: Cassazione civile|

IL SINDACATO GIURISDIZIONALE SULLA MOTIVAZIONE DEVE ESSERE RIDOTTO AL MINIMO COSTITUZIONALE, MA QUESTO MINIMO CI VEDE ESSERE!!!!

Interessante sentenza della Suprema Corte di Cassazione che, nel cassare con rinvio una decisione della Corte di Appello, richiama comunque il principio del "minimo costituzionale" in materia di motivazione, ribadendo che a mente della Cost., art. 111 comma 6 tutti i provvedimenti giurisdizionali devono essere motivati. Inoltre, le sentenze, devono indicare la concisa esposizione delle

2024-10-05T21:38:39+00:00Ottobre 5th, 2024|Categorie: Cassazione civile|

FORMAZIONE PROGRESSIVA DEL GIUDICATO. IMPOSSIBILITA’ PER L’AMMINISTRAZIONE FINANZIARIA DI FORMARE CARTELLA IN CONTRASTO CON IL GIUDICATO ALLA LUCE DI QUANTO PREVISTO DALL’ART. 393 C.P.C.

Interessantissima sentenza della Suprema Corte che attua peraltro un principio di ragionevolezza avverso l'iniquità in cui spesso incorre l'Amministrazione Finanziaria che pretende di formare cartelle in violazione del principio generale del giudicato. Questa soluzione, basata sul principio generale di cui all'art. 310 , comma 2 (permanente efficacia delle sentenze di merito) e art. 393 c.p.c., u.p. (permanenza nel

2024-10-05T20:32:09+00:00Ottobre 5th, 2024|Categorie: Cassazione civile|

COMPETENZA A DECIDERE IN MATERIA DI USI CIVIVI. RIPARTIZIONE TRA GIUDICE ORDINARIO E COMMISSARIO DEGLI USI CIVICI

Cassazione civile , sez. un. , 19/08/2024 , n. 22893 Quando la domanda di usucapione ha ad oggetto un bene per il quale è controversa l'appartenenza al demanio civico occorre distinguere se destinatario della domanda è lo Stato o il Comune. Se il destinatario della domanda è lo Stato, (e, per esso l'Agenzia del Demanio)

2024-10-05T20:11:18+00:00Ottobre 5th, 2024|Categorie: Cassazione civile|

Cassazione civile sez. I, 25/07/2024, n.20670 Limiti del sindacato in cassazione sull’interpretazione contrattuale

L'interpretazione contrattuale è un'indagine di fatto, demandata al giudice di merito e sindacabile in cassazione solo per violazione dei criteri legali di interpretazione contrattuale. Il ricorrente deve indicare i canoni interpretativi violati e come il giudice di merito li abbia travisati, riportando nel ricorso il testo contestato per consentire alla Corte di cassazione di verificarne

2024-08-23T17:13:10+00:00Agosto 23rd, 2024|Categorie: Cassazione civile|
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